In qualità di socia Agices, C'è un mondo ci tiene a diffondere il comunicato stampa per promuovere il cessate il fuoco a Gaza:
Il
commercio equo e solidale italiano:
fermate
le armi a Gaza!
Agices
-Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale- chiede
l'immediato cessate il fuoco e aderisce alla campagna
“La
pace ha bisogno di te” di Tavola della Pace.
Numerosi
i progetti di fair trade in Palestina sostenuti dagli importatori
soci di Agices: i prodotti sono in vendita nelle botteghe di tutta
Italia
Roma,
21 luglio 2014
- Oltre
500 vittime civili in meno di due settimane,
tra cui decine di bambini; 2mila case distrutte, oltre 10mila persone
rimaste senza un tetto e una popolazione in fuga. In un territorio di
360 chilometri quadrati, abitato da un milione e 800 persone, metà
della popolazione è senza acqua potabile, l’80 per cento riceve
corrente elettrica solo a intermittenza e i profughi sono 62.000.
Il
movimento del commercio equo e solidale italiano,
che da 30 anni promuove la cooperazione tra i Paesi del Nord e del
Sud del mondo e un'economia di giustizia, si unisce al coro che
chiede a gran voce al governo israeliano di interrompere il suo
attacco nella Striscia di Gaza, e ai gruppi armati palestinesi di
fermare quelli verso Israele.
L'Assemblea
Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (AGICES,
www.agices.org),
che raggruppa la maggior parte delle realtà del fair trade italiano,
ha pertanto aderito alla campagna
“La pace ha bisogno di te” lanciata dalla “Tavola della pace”
(www.perlapace.it).
Gli
oltre 250 punti vendita italiani
(l'elenco è qui: http://equogarantito.org/inostrisoci/) gestiti dai
soci Agices sono stati invitati a esporre la bandiera della pace e a
promuovere la partecipazione alla prossima marcia
per la pace Perugia-Assisi,
programmata per il 19 ottobre 2014.
“Il commercio
equo e solidale è nato ed esiste per cercare di garantire a tutti il
diritto alla pace e alla giustizia -ha
dichiarato il presidente
di Agices, Alessandro Franceschini-.
Per questo siamo vicini alle vittime e a tutte le persone che vivono
questi momenti di grande difficoltà, e ai nostri produttori, che da
sempre lavorano per una pacifica convivenza tra i popoli. Invitiamo i
sostenitori del fair trade a non restare indifferenti e a chiedere
che le armi tacciano”.
Da
molto tempo i “consumatori responsabili” italiani possono trovare
nelle botteghe del commercio equo prodotti palestinesi, risultato
dello sforzo di garantire dignità, lavoro e pace alle popolazioni
stremate dal conflitto.
Ecco
alcuni dei progetti sostenuti dagli importatori soci di Agices:
- PARC (Palestinian Agricultural Relief Committee, www.pal-arc.org) promuove l’agricoltura palestinese in risposta all’occupazione, mentre AOWA (Association of Women’s Action for Training & Rehabilitation, http://aowapalestine.org/index.php/it/, sostiene le donne a livello sociale, politico ed economico, grazie anche alla creazione di microimprese (i prodotti sono importati da Altromercato, www.altromercato.it)
- Il progetto “Oasi” dell'organizzazione non profit Sindyanna of Galilee, avviato nel 2010, si prefigge di strutturare una filiera integrata per l’olio di oliva palestinese. L'iniziativa è promossa dall’Associazione Chico Mendes onlus di Milano (www.chicomendes.it), in collaborazione con l’associazione AVAZ di Roma, la cooperativa Commercio Equo di Lecce e LiberoMondo (www.liberomondo.org).
- Infine, Bethlehem Fair trade Artisans (www.bethlehemfairtrade.org/), ong palestinese nata nel 2009 che lavora con la comunità artigianale locale. I suoi prodotti sono importati da AltraQualità (www.altraq.it)
- “Impronte di pace” è il progetto di produzione di sandali nei campi profughi di Gerusalemme e Ramallah (www.improntedipace.org). È stato ideato dall'associazione “Vento di terra onlus”, i prodotti sono importati dalla cooperativa Nazca di Milano (www.nazcacoop.it) e dalla centrale di importazione LiberoMondo.
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